ALFA ROMEO 33 STRADALE: IL CORAGGIO DI SOGNARE

Correva l’anno 1967 e Alfa Romeo decise di stupire il mondo presentando una vettura destinata a diventare leggenda: la 33 stradale.

Costruita in soli 18 esemplari a cui si aggiunge un prototipo, non è solo la sua origine corsaiola, derivata dalla Tipo 33 (nata per partecipare e vincere principalmente nel campionato mondiale sport prototipi) a rendere la 33 Stradale un oggetto leggendario e del desiderio per i collezionisti. Lo è per il mix di linee disegnate da una leggenda come Franco Scaglione. Lo è per il suo motore V8 di 90° da 1995 cm³ progettato da Giuseppe Busso (altro nome leggendario di Alfa Romeo) costruito in alluminio e magnesio con 2 valvole per cilindro e 2 candele di accensione oltre che impianto di iniezione indiretta. Lo è per i suoi230CV a 8800 giri/min, valori impressionanti considerando che era tutta opera di meccanica dato che all’epoca non esisteva elettronica. Lo è per il telaio in leghe aereonautiche e per la carrozzeria in Peraluman da 1mm di spessore che permettevano alla 33 stradale di fregiarsi di una massa di solo 690kg!

Ma veniamo ad oggi, mercoledì 30 Agosto, e siamo al museo Alfa Romeo. World Premiere 2023 in cui Alfa Romeo presenta la nuova “33 Stradale”. Viene presentata con lo slogan “il coraggio di sognare” con annesso spot “Alfa Style” contenente i richiami al passato glorioso del marchio del biscione.

La presentazione della nuova “33 Stradale” e sullo sfondo l’iconica originale “33 Stradale”

I riferimenti storici li riporto a fine articolo

Sarà annoverata tra le Hypercar? I numeri li ha tutti: motore biturbo 3.0 V6 da oltre 620 CV montato in posizione centrale a abbinato a un cambio DCT a doppia frizione e 8 rapporti e trazione posteriore e differenziale elettronico a slittamento limitato.

Le prestazioni dichiarate:

  • 333 km/h di velocità massima indicata
  • accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi
  • frenata da 100 km/h a 0 in meno di 33 m.

“Non puoi sorpassare un avversario a fari spenti”

Coppa della Mille Miglia 1930: una folle corsa sulle strade ordinarie fra Brescia e Roma. Il duello era tra la OM che vinse la prima edizione del 1927 e Alfa Romeo vincitrice delle 2 edizioni successive con il grande Giuseppe Campari. Nell’edizione 1930 Alfa Romeo mise in “pista” la 6C 1750 GS con Giuseppe Campari, il mitico Tazio Nuvolari e un giovane Achille Varzi. Dopo un lunga e accesa gara fatta di sorpassi e controsorpassi, quando la corsa sembrava ormai decisa a favore di Varzi, Nuvolari non si arrese e presto raggiunse l’auto di Varzi. Non riuscendo a sorpassarlo, il copilota Guidotti ebbe la pazza idea di dire a Nuvolari di spegnere i fari: poco dopo l’auto sfrecciava a centocinquanta all’ora nel buio della campagna. Varzi non vedendo più le luci degli inseguitori credette di avere un gran vantaggio ma ben presto si vide superato dalla vettura di Nuvolari. Nuvolari e Guidotti tagliarono per primi il traguardo di Brescia (fissando la sensazionale media di 100,45 Km/h) seguiti da Varzi e Campari. Le tre Alfa Romeo si piazzarono nei primi tre posti…

“Non puoi vincere con un pilota a fine carriera”

Andiamo nel 1950. Giuseppe Farina esordì nel mondo delle corse nel 1925 all’età di 19 anni. Quando fu istituita la Formula 1, nel 1950, Alfa Romeo decise di puntare su Farina anche se aveva già 44 anni. Farina, assieme ad Alfa Romeo, entrò nella storia per essere stati il primo vincitore di un GP di Formula1, prima pole position della storia e primo giro veloce grazie anche alla “158”. Corse 6 dei 7 Gran Premi previsti che lo portarono a vincere il primo titolo della storia di Formula1.

“Non puoi essere più veloce di un treno”

Siamo ora nel 1961. Una Giulietta Spider contro il treno Settebello, una sfida di altri tempi sulle strade d’asfalto e di ferro d’Italia. La rivista Quattroruote promuove l’iniziativa di una gara tra il treno più veloce ed una delle vetture già iconiche del boom economico. La sfida è tra Milano e Roma, con la l’Alfa Giulietta Spider che prende il via da Piazza Duomo, nel capoluogo lombardo. Alla guida Consalvo Sanesi, uno dei collaudatori dell’Alfa Romeo che ha anche partecipato ad alcuni Gran Premi di Formula 1 con l’Alfetta. Sanesi percorse a tutta velocità l’Autostrada A1 (notare che all’epoca terminava a Firenze), proseguendo poi su strade statali. Consalvo Senesi rimediò una foratura, commise un errore di percorso. Sanesi però, nonostante questi contrattempi, raggiunse Via Vittorio Veneto a Roma 5 ore e 59 minuti dopo la sua partenza. Il Settebello (che non effettuava fermate) arrivò alla stazione Termini 38 minuti dopo…

“Non puoi costruire una leggenda…”

Arriva il 1967: Alfa Romeo presenta la 33 Stradale

“…e poi ricostruirla un’altra volta…”

Finalmente nel 2023: a distanza di 56 anni nasce la nuova 33 Stradale. Lasciamo ai posteri la sentenza

CAMBIO AUTORADIO

Ultimamente la mia Giulietta soffriva di problemi all’autoradio. A dirla tutta, per quanto la considero un’ottima vettura con eccellenti caratteristiche dinamiche per la sua categoria, è sempre stata carente dal sul lato infotainment. Ora il problema al bluethoot mi ha fatto pensare seriamente al cambio del sistema ma… che cosa installare? Si potrebbe pensare a una radio Alpine che sicuramente è un ottimo sistema ma su una vettura che ha già 5 anni non ne vale la pena spendere circa 1100€. Leggendo i vari forun ho scoperto le autoradio Atoto, marchio cinese ma che a detta di molti fa il suo sporco lavoro senza lode e senza infamia.

Guardando sul loro sito principalmente ci sono i modelli della serie A e S che sono su base Android e i modelli serie F che sono basati su Linux Gemini. Ho deciso di puntare sulla serie A scegliendo una A6 PF. Vediamo com’è questa autoradio

Il pacco consegnato da Amazon conteneva l’autoradio, i vari cavi di collegamento e interfaccia con il veicolo, le staffe, l’antenna GPS e un microfono supplementare da installare nel veicolo.

Il problema è al solito l’adattamento della radio alla plancia del veicolo e qui ci vien incontro Alpine che ha una mascherina per autoradio perfettamente compatibile tra display 7 pollici e plancia Alfa Romeo

Resta un ultimo problema da risolvere: adattare il sistema Alfa con quello Atoto per recuperare le funzioni (comandi al volante e altro). Qui ci viene in aiuto la centralina supplementare della Connects2

Proviamo adesso a montarla… Per prima cosa smontiamo la plancia frontale che, per fortuna, con una vite si sblocca e tutto è montato a incastro. L’autoradio vecchia è tenuta in posizione da 4 viti facilmente rimovibili. Sul retro basta staccare i 3 connettori e il gioco è fatto.

La nuova autoradio invece deve interfacciarsi con la centralina aggiuntiva e il veicolo ma anche qui il lavoro è semplice e, seguendo le istruzioni, il tutto si monta facilmente.

Proviamo ad accenderla. Il sistema Android si avvia velocemente. L’audio è pressochè uguale a quello dell’autoradio di serie. Abbiamo perso la porta AUX ma non la usavo nemmeno prima quindi non ne sento la mancanza. La porta USB è recuperata e funziona senza problemi anche in ricarica. Proviamo a effettuare il pairing bluethoot e senza problemi il sistema si collega facendo partire in automatico Android Auto.
L’autoradio ha qualche piccola personalizzazione da fare a livello audio, il colore dei tasti è da impostare sul rosso come il resto della plancia e il cambio sfondo con qualcosa con il logo Alfa Romeo (basta trovare immagini in formato 1024×600 o adattarsele tramite qualche software).

Come software aggiuntivo consiglio

  • Car Launcher (launcher alternativo a quello default Atoto)
  • NavRadio (app radio che migliora la ricezione rispetto a quella standard)
  • PowerAmp (player audio con molte più personalizzazioni)

Dopo un po’ di tempo di utilizzo devo dire che i forum avevano ragione: un’autoradio semplice ma che fa il suo lavoro. La consiglio? Se non avete grandi pretese a livello audio il prodotto va più che bene. Se cercate invece qualcosa dalle grandi performance per le vostre orecchie allora il prodotto potrebbe deludervi.