IL PERICOLO VIEN DALLA…RICARICA!

ormai viviamo in un’epoca dove dipendiamo dalla tecnologia e il cellulare, da semplice strumento di comunicazione telefonica oggi è diventato uno strumento con cui facciamo di tutto: navighiamo in internet, facciamo foto, ascoltiamo musica, effettuiamo le operazioni bancarie… Tralasciando il problema del furto dei dati mediante mail di phishing e simili (di cui ne ho parlato il precedenza nel blog), un ulteriore pericolo sta nascendo dalle porte di ricarica!

Ovviamente quando il cellulare inizia a scaricarsi in zona critica, siamo pronti a ricaricarlo in mille modi (Caricabatterie, powerbank) ma sempre più spesso accade, soprattutto in treno o nelle stazioni/aeroporti, di trovare delle stazioni di ricarica. Fin qui tutto apparentemente normale, attacco il cavo lato USB alla porta sulla parete, attacco la microUSB o la USB-C al cellulare e il gioco è fatto, ma….

Il classico cavo USB che usiamo per la ricarica del cellulare è composto da 4 cavi:

  • Dati ( Verde e Bianco)
  • Alimentazione 5Vcc (Rosso +5V e GND Nero)

Se il malintenzionato di turno decidesse di applicare qualche sistema miniaturizzato dietro alla presa a muro, nessuno se ne accorgerebbe. Il cellulare si ricarica ma il device inizia a dialogare con il nostro cellulare e da li può portar via una mole di dati non indifferente. Questo tipo di attacco, chiamato juice jacking purtroppo sta diventando sempre più frequente tanto che l’allarme viene lanciato nientemeno che dall’FBI.

Ricordatevi che nella migliore delle ipotesi vengono rubati i nostri dati personali ma, se viene installato software malevolo, il nostro device potrà essere usato anche per altri scopi sempre poco nobili (ricordatevi che il cellulare è perennemente attaccato a internet, mediante connessione dati SIM o tramite il WiFi di casa/ufficio)

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