Auguri di Buon Natale a tutti i miei amici e a chi semplicemente passa per il mio blog!
Dic, 2021

Auguri di Buon Natale a tutti i miei amici e a chi semplicemente passa per il mio blog!
Una delle torte che è sempre piaciuta ai miei amici (e che mi hanno più volte chiesto di fare) è la torta all’amaretto
Per il ripieno:
Setacciare la farina con il lievito, unire il burro ammorbidito, lo zucchero, il bicchierino di liquore, l’uovo.
Impastare velocemente e lasciare riposare l’impasto.
Sbriuciolare gli amaretti, lavorarli con l’uovo, la ricotta, lo zucchero e il cucchiaio di liquore.
Dividere la pasta in due parti e stenderla.
Mettere nella tortiera la prima sfoglio, l’impasto e coprire con la seconda sfoglia
Infornare a fondo caldo (180°C) per 40 minuti
Ogni tanto mi diletto in cucina e tavolta ho provato con questo dolce…
Iniziare a lavorare burro e zucchero a crema per circa 6/7 minuti, aggiungere la vaniglia, il pizzico di sale e i tuorli.
In un’altra ciotola miscelare le polveri setacciate e aggiungere il cioccolato grattugiato, le mandorle tritate e le nocciole.
Montare a parte gli albumi a neve con metà zucchero a velo.
Miscelare gli ingredienti un po’ alla volta (circa un terzo dei preparati) gli albumi, le polveri e il composto di burro e uova.
Mettere tutto il composto in una teglia e infornare a 170°C per 40 minuti.
Al termine della cottura, a vostro piacimento, spolverare la superficie con zucchero a velo.
Uno dei frutti tipici di questo periodo é l’uva e ho pensato di usarla per un secondo piatto…
Sciogliere il burro e aggiungere l’olio, la salvia e il rosmarino quindi mettere la carne e iniziare a rosolarla. Aggiungere ora il vino e sfumare per circa 15 minuti a fuoco basso.
Portare ora la carne e il sugo di cottura in una teglia da forno aggiungendo le carote, il sedano e la cipolla.
Infornare a 180°C per 50 minuti girandolo ogni tanto.
Togliere ora carote, cipolla, sedano, rosmarino e salvia. Aggiungere gli acini d’uva tagliati a metà e continuare la cottura per circa 20minuti.
Se volete potete continuare a parte la cottura delle carote e della cipolla per usarli come contorno.
Tagliare l’arrosto, metterlo sul piatto con del sugo di cottura e gli acini e le verdure.
Buon appetito!
Sa costedda de tamata é un piatto tipico di Villasimius (CA) e, svolgendo turni di servizio ambulanza nell’associazione locale, ho avuto modo non solo di assaggiare questo semplice e gustoso piatto ma anche di aver avuto modo di vedere la sua preparazione con Gianni che per anni ne preparava circa 200kg al giorno.
Tagliare a dadini molto piccoli i pomodori, sminuzzare il basilico e l’aglio e unire il tutto aggiungendo il sale. Lasciare riposare almeno mezz’ora per permettere ai pomodori di “fare acqua”.
Prendere un contenitore e trasferire 300 ml di acqua dei pomodori quindi aggiungere il lievito sciolto in poca acqua e farina. Amalgamare il tutto e lasciare riposare per almeno 30 minuti.
Aggiungere ora all’impasto olio e pomodori.
Preparare le teglie con burro o strutto, stendere l’impasto uniformando l’impasto, spolverare la superficie con olio.
Infornare a 220°C per 40/50 minuti a seconda se si preferisce la focaccia più morbida o più croccante.
Buon appetito, fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuta 🙂
Con te, andrei ovunque. Anche in capo al mondo!
Spesso gli innamorati si dicono questo… beh, per la mia amata ho pensato a qualcosa di meglio 😉
Durante il mio soggiorno in Sardegna, nell’isola dell’isola cioè a Sant’Antioco (che è la quarta isola d’Italia per estensione) mi sono goduto un bellissimo tramonto di fronte allo scoglio Mangiabarche e al suo faro.
Il faro, costruito nel 1935, è posizionato su un isolotto di roccia a un centinaio di metri dalla riva all’altezza della Punta della Tonnara, alla fine di Spiaggia grande. Il nome deriva proprio dai numerosi naufragi che sono avvenuti nei secoli.
«Vidi un grande scoglio, circondato da altri più piccoli, dei quali emergevano dall’acqua solo le punte. Aguzze e pericolose. Le onde spinte dal maestrale si schiantavano contro le rocce, arrivando a bagnare con i loro spruzzi il faro che si ergeva nel punto più alto. L’origine del nome era evidente: sembrava la dentatura di una mostro marino»
Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche
Ascoltare i cliente, raccogliere le loro richieste e far tesoro dei suggerimenti aiuta sempre a migliorarsi e a migliorare i prodotti. Facendo tesoro del primo anno e mezzo in azienda e dovendo aggiornare la centralina di comando delle coperture causa obsolescenza di alcuni componenti ho convinto la proprietà aziendale a sviluppare una nuova centralina in collaborazione con il nostro fornitore.
Partiamo dal primo elemento: l’adozione di un trasformatore di tipo toroidale al posto di un trasformatore tradizionale. Questo consente di avere un minor ingombro e peso a parità di caratteristiche elettriche, un rendimento più alto che si traduce in minor calore disperso e minor consumo energetico. Ha inoltre maggior silenziosità durante il funzionamento. Per contro ha un costo maggiore rispetto a un trasformatore tradizionale (dovuto al processo di fabbricazione) ma senz’ombra di dubbio i vantaggi sono maggiori rispetto agli svantaggi.
La scheda è stata completamente rivista sia sulla parte hardware che su quella software:
In un’epoca sempre più smart, dove tutto viene comandato dagli smartphone, non poteva mancare come optional una scheda di interfaccia bluetooth con app dedicata dove non solo è possibile comandare la copertura e le 2 uscite ausiliarie ma per gli installatori è stata inserita la funzione “programmazione finecorsa” in modo da poter effettuare l’operazione da bordo vasca e lo scarico delle ultime righe di log per inviarle in azienda e fornire da remoto eventuali indicazioni.
Anche la grafica è stata rivista per cercare di avere uno stacco con il passato mantenendo la chiarezza dei comandi
Il primo prototipo è stato presentato a ForumPiscine 2020 in sede separata rispetto alla Smartpool è, nonostante i rallentamenti di sviluppo e test dovuti alla pandemia COVID-19 prima e alla difficoltà di approvvigionamento di materiale dopo, finalmente la nuova centralina può essere commercializzata!
Nota: questo articolo non vuole essere assolutamente una pubblicità all’azienda e al prodotto ma semplicemente un momento di gioia per un piccolo risultato raggiunto nel mio lavoro grazie anche alla competenza del nostro fornitore e dei suoi partner: fare squadra aiuta sempre!
Rame (Cu), Silicio (Si), Magnesio (Mg), Zinco (Zn), Manganese (Mn) sono i leganti utilizzati per l’alluminio a costituire le leghe madri; accanto ad essi si possono impiegare elementi che migliorano alcuni aspetti prestazionali delle leghe, conosciuti come correttivi. Si trovano aggiunte, per scopi particolari, piccole percentuali di nichel, titanio, zirconio, cromo, bismuto, piombo, cadmio scandio ed anche stagno e ferro, quest’ultimo peraltro sempre presente come impurezza.Quando gli elementi sopra menzionati vengono aggiunti all’alluminio di base da soli si hanno leghe binarie, quando aggiunti a due a due o a tre a tre si hanno rispettivamente leghe ternarie o leghe quaternarie. Ogni elemento possiede il suo particolare effetto, per esempio:
Queste leghe sono caratterizzate da eccellente resistenza alla corrosione, conducibilità termica ed elettrica elevate, buona lavorabilità, caratteristiche meccaniche piuttosto basse.
Le caratteristiche meccaniche possono essere aumentate, entro certi limiti, mediante incrudimento.
Le principali applicazioni comprendono impianti chimici, corpi riflettenti, scambiatori di calore, conduttori e condensatori elettrici, applicazioni architettoniche e decorative.
Lega base Rame da trattamento termico (richiedono un trattamento di solubilizzazione, tempra ed invecchiamento per sviluppare i valori meccanici di impiego); dopo trattamento termico sviluppano caratteristiche meccaniche confrontabili con quelle degli acciai al carbonio.
La loro resistenza alla corrosione è meno elevata di quella di altre leghe di Alluminio; per questo motivo in applicazioni critiche richiedono opportuni sistemi di protezione; per la medesima ragione le lamiere sottili sono disponibili anche in versione placcata con altre leghe di Alluminio con migliore resistenza a corrosione.
Vengono utilizzate per parti e strutture che richiedono elevati rapporti resistenza/peso (ruote di velivoli e mezzi di trasporto terrestre, strutture aeronautiche, sospensioni automobilistiche) per temperature di impiego fino a circa 150°C.
Sono caratterizzate da eccellente lavorabilità alle macchine utensili e (tranne la lega 2219) da limitata saldabilità per fusione. Con l’aggiunta di elementi quali Mg, Mn, Si, Ni, Li, esse vengono usate spesso per applicazioni strutturali sugli aerei e in generale dove occorrono buone caratteristiche meccaniche e leggerezza.
Lega base Manganese; in generale il vantaggio conferito dal Manganese è quello di aumentare la resistenza meccanica delle leghe lavorate e di ridurre la sensibilità alla corrosione intergranulare ed alla stress corrosion, ma l’eventuale presenza di composti intermetallici causa una diminuzione di duttilità.
Lega base Silicio; la sua importanza è dovuta all’aumento di fluidità e alla riduzione del coefficiente di dilatazione termica conferito dall’aggiunta di piccole quantità di questo alligante, proprietà molto utile nella tecnologia dei getti e nelle saldature. La durezza delle particelle di Silicio conferisce infine una buona resistenza all’usura.
Nell’uso commerciale a questo sistema vengono aggiunti altri elementi in lega quali per esempio il Rame e il Magnesio.
Lega base Magnesio il quale che conferisce doti particolari di resistenza alla corrosione, oltre a buona resistenza a caldo ed ottime doti di duttilità e lavorabilità. In genere non richiede trattamento termico di invecchiamento e presentano buona saldabilità per fusione. Il Magnesio mostra una buona solubilità nell’alluminio (seconda solo allo zinco) e, per questo, leghe con concentrazioni minori del 7% non mostrano una apprezzabile precipitazione (tuttavia se sono presenti altri elementi questa percentuale diminuisce), ma è possibile comunque ottenere un discreto effetto indurente tramite la lavorazione a freddo, visto che il Magnesio permette di conservare un’ottima duttilità; infatti si tratta di leghe da incrudimento le cui caratteristiche meccaniche possono essere aumentate mediante laminazione a freddo, mentre non si possono aumentare mediante trattamento termico; le caratteristiche meccaniche sono in generale inferiori a quelle delle leghe della serie 2XXX. Il Magnesio fornisce inoltre un’eccellente resistenza alla corrosione e una buona saldabilità: queste caratteristiche vengono sfruttate nella costruzione delle carrozzerie in Alluminio. La resistenza alla corrosione è elevata, anche in ambiente marino.
Lega base Silicio e Magnesio. Si tratta di leghe da trattamento termico; dopo trattamento termico sviluppano caratteristiche meccaniche intermedie, in generali inferiori a quelle delle leghe della serie 2000. Presentano buona formabilità, lavorabilità, truciolabilità e saldabilità. Vengono utilizzate per applicazioni architettoniche, telai motociclistici e ciclistici, strutture saldate in genere. Questo sistema costituisce la classe principale di leghe per i pezzi lavorati a caldo e per quelli ricavati da fusione. Esse riescono a combinare alcune caratteristiche favorevoli: buone resistenze meccaniche, sensibilità relativamente bassa alla tempra, buona resistenza alla corrosione.
Lega base Zinco, l’elemento che ha la solubilità più elevata nell’alluminio. Generalmente le leghe binarie Al-Zn non vengono usate, ma vengono preferite leghe Al-Zn-Mg. Si tratta di leghe da trattamento termico; queste leghe sviluppano le caratteristiche meccaniche più elevate tra le leghe d’Alluminio; lo Zinco aumenta la resistenza e la durezza, oltre a favorire l’autotemprabilità della lega. Le leghe Al-Zn-Mg, trattate termicamente, hanno la più elevata resistenza a trazione di tutte le leghe di alluminio. Le leghe con le caratteristiche meccaniche più elevate possono presentare sensibilità a tensocorrosione; per questo motivo sono stati sviluppati trattamenti “stabilizzanti” specifici. Presentano buona lavorabilità alle macchine utensili e, nella maggior parte dei casi, scarsa saldabilità per fusione. Vengono utilizzate per strutture aeronautiche e di mezzi di trasporto, ed in generale per parti molto sollecitate.
Le differenze tra le diverse leghe sono straordinariamente variabili. La resistenza meccanica a trazione ad esempio varia dai 65 MPa della lega 1080-0 ai 580 MPa della lega 7075-T6 (rapporto di 8,9). Il rapporto tra massa e caratteristiche meccaniche fanno sì che il materiale più utilizzato nelle industrie aerospaziali ed aeronautiche sia oggi la lega di Alluminio. La resistenza alla corrosione è altrettanto variabile da lega a lega. Per le leghe della serie 5000 e 6000 questa caratteristica è classificata ai massimi livelli. Le leghe 2000 e 7000 sono invece classificate con resistenza alla corrosione da insufficiente a pessima. Le leghe di Alluminio da utilizzare in ambienti particolarmente corrosivi devono quindi appartenere al primo gruppo.
L’alluminio è un materiale largamente utilizzato nell’industria. Nonostante sia un materiale relativamente “giovane” e sviluppato nell’ultimo secolo, ha preso subito piede nell’industria per via di sue molteplici proprietà:
I materiali a base alluminio possono essere riciclati indefinitamente senza perdere le caratteristiche superiori del metallo, e i loro rottami conservano un valore elevato; ciò ne fa articoli estremamente interessanti dal punto di vista sia dell’impatto ambientale che economico.