CAMBIO AUTORADIO

Ultimamente la mia Giulietta soffriva di problemi all’autoradio. A dirla tutta, per quanto la considero un’ottima vettura con eccellenti caratteristiche dinamiche per la sua categoria, è sempre stata carente dal sul lato infotainment. Ora il problema al bluethoot mi ha fatto pensare seriamente al cambio del sistema ma… che cosa installare? Si potrebbe pensare a una radio Alpine che sicuramente è un ottimo sistema ma su una vettura che ha già 5 anni non ne vale la pena spendere circa 1100€. Leggendo i vari forun ho scoperto le autoradio Atoto, marchio cinese ma che a detta di molti fa il suo sporco lavoro senza lode e senza infamia.

Guardando sul loro sito principalmente ci sono i modelli della serie A e S che sono su base Android e i modelli serie F che sono basati su Linux Gemini. Ho deciso di puntare sulla serie A scegliendo una A6 PF. Vediamo com’è questa autoradio

Il pacco consegnato da Amazon conteneva l’autoradio, i vari cavi di collegamento e interfaccia con il veicolo, le staffe, l’antenna GPS e un microfono supplementare da installare nel veicolo.

Il problema è al solito l’adattamento della radio alla plancia del veicolo e qui ci vien incontro Alpine che ha una mascherina per autoradio perfettamente compatibile tra display 7 pollici e plancia Alfa Romeo

Resta un ultimo problema da risolvere: adattare il sistema Alfa con quello Atoto per recuperare le funzioni (comandi al volante e altro). Qui ci viene in aiuto la centralina supplementare della Connects2

Proviamo adesso a montarla… Per prima cosa smontiamo la plancia frontale che, per fortuna, con una vite si sblocca e tutto è montato a incastro. L’autoradio vecchia è tenuta in posizione da 4 viti facilmente rimovibili. Sul retro basta staccare i 3 connettori e il gioco è fatto.

La nuova autoradio invece deve interfacciarsi con la centralina aggiuntiva e il veicolo ma anche qui il lavoro è semplice e, seguendo le istruzioni, il tutto si monta facilmente.

Proviamo ad accenderla. Il sistema Android si avvia velocemente. L’audio è pressochè uguale a quello dell’autoradio di serie. Abbiamo perso la porta AUX ma non la usavo nemmeno prima quindi non ne sento la mancanza. La porta USB è recuperata e funziona senza problemi anche in ricarica. Proviamo a effettuare il pairing bluethoot e senza problemi il sistema si collega facendo partire in automatico Android Auto.
L’autoradio ha qualche piccola personalizzazione da fare a livello audio, il colore dei tasti è da impostare sul rosso come il resto della plancia e il cambio sfondo con qualcosa con il logo Alfa Romeo (basta trovare immagini in formato 1024×600 o adattarsele tramite qualche software).

Come software aggiuntivo consiglio

  • Car Launcher (launcher alternativo a quello default Atoto)
  • NavRadio (app radio che migliora la ricezione rispetto a quella standard)
  • PowerAmp (player audio con molte più personalizzazioni)

Dopo un po’ di tempo di utilizzo devo dire che i forum avevano ragione: un’autoradio semplice ma che fa il suo lavoro. La consiglio? Se non avete grandi pretese a livello audio il prodotto va più che bene. Se cercate invece qualcosa dalle grandi performance per le vostre orecchie allora il prodotto potrebbe deludervi.

ADDIO KEN…

Un brutto risveglio oggi, leggendo della scomparsa di Ken Block.

Gli appassionati di motorsport lo conoscono sicuramente, per gli altri Ken è stato un pilota di rally ma soprattutto un bravissimo stuntman. Questa sua abilità la mise a frutto sul web dove ebbe modo di fare dei video molto spettacolari che lascio qui sotto in visione. Buon viaggio Ken, anzi, buoni traversi tra le nuvole….

CONSIDERAZIONI DI FINE ANNO…

Anche il 2022 è giunto al termine. Un anno che purtroppo lavorativamente è stato deludente. L’azienda per la quale lavoravo si è rivelata tutto fumo e niente arrosto pertanto mi ha portato alla risoluzione del contratto per entrare a far parte di una nuova realtà che, al contrario, promette molto bene. Come si dice: chiusa una porta si apre un portone!

Con Jennifer si è rafforzato il rapporto e, anche se come capita in tutte le coppie c’è stata qualche piccola incomprensione, il rapporto va a gonfie vele e siamo andati a convivere sotto lo stesso tetto 🙂

Sicuramente il 2022 mi ha confermato la falsità di alcune persone che sono amiche solo per interesse. Meglio perderle che trovarle.

Speriamo quindi in un 2023 che porti un po’ più di tranquillità sotto certi aspetti anche se, come sempre, le cose più importanti sono la salute e l’amore.

Goodbye 2022, welcome 2023!

(DIS)INFORMAZIONE DAI QUOTIDIANI

Leggendo il Corriere della Sera di oggi mi sono imbattuto in questo articolo (click sulla foto per aprire il link)

Partimo dal presupposto che la morte cardiaca improvvisa, come già scritto in altre occasioni, fa 60000 morti all’anno.

All’attivazione del sistema di emergenza, che avviene componendo il 112, il PSAP1 (Public Safety Answer Point) risponde immediatamente e screma le telefonate urgenti da quelle non urgenti per poi smistarle al PSAP2 di competenza (soccorso sanitario, vigili del fuoco, forze dell’ordine)

Le 3 centrali CUR-NUE112 (Centrale Unica di Risposta – Numero Unico Emergenza) lombarde (Varese, Milano e Brescia), dispongono di un servizio di traduzione multilingua h24 che vengono attivati immediatamente in caso di necessità.

Distribuzione delle CUR NUE112 (PSAP1)
in Lombardia
Distribuzione delle SOREU (PSAP2 Sanitario)
in Lombardia

Continuando a leggere l’articolo “era abituato alle corse solitarie in quel dedalo di sentieri dalla natura rigogliosa, ma impervi e isolati.” e successivamente “Poco dopo essersi accasciato, molto probabilmente per un’aritmia cardiaca, è arrivato un soccorritore. Passava di lì per caso: d’estate la zona è affollatissima, mentre d’autunno, con la nebbia e l’umidità, non ci va quasi nessuno. Si trattava di un pilota di aerei britannico, che vive a Londra: era atterrato a Milano ed aveva approfittato della giornata libera per andare anche lui a passare un freddissimo sabato pomeriggio a pedalare nei boschi.”

Da quanto leggo quindi non solo si era in una zona non facilmente raggiungibile ma anche chi ha chiamato non sapeva bene dove si trovava. Mettetevi nei panni dell’operatore del PSAP1: deve interagire con una persona straniera, tramite il sistema di traduzione, con una persona che non conosce bene la zona. Secondo voi la chiamata poteva essere breve? Ma soprattutto PSAP1 e PSAP2 dovevano attivare solo un’ambulanza o magari servivano Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine, Elisoccorso, Corpo Nazionale Soccorso Alpino E Speleologico per poterlo soccorrere in sicurezza (non dimentichiamoci che i soccorritori non devono passare da soccorritori a vittime…)

Non è importante saper parlare l’inglese da parte del PSAP1 (e comunque le competenze ci sono visto che si attiva il sistema di professionisti linguistici!), importa invece sapere che esiste un’app per il cellulare che geolocalizza il chiamante in caso di emergenza.

L’app si chiama “112 Where Are U” ed è disponibile sia per Android che per iOS e, se malauguratamente dovesse capitare di chiamare i soccorsi, l’operatore sa dove siete con precisione GPS (quindi nel raggio di 5m) e i soccorsi potranno essere più tempestivi! In più, in caso di emergenza in cui non si può parlare, l’app consente di effettuare la “chiamata muta”: l’operatore saprà chi siete, dove siete, di chi avete bisogno ma soprattutto che non potrete parlare (mi vien da pensare una rapina oppure un caso di violenza domestica o più semplicemente una persona muta).

Il mio consiglio è di scaricare l’app, aprirla una prima volta per registrarsi (tranquilli, AREU non farà telemarketing e non vi venderà nulla!) ma soprattutto di diffonderla ai vostri amici e parenti!

Piccola esperienza personale: motoraduno nel pavese, in mezzo alle risaie e senza un punto di riferimento una persona si è sentita male. Utilizzando l’app il PSAP1 mi ha immediatamente riconosciuto e geolocalizzato senza perdere 1 secondo. Se avessi dovuto dare indicazioni per raggiungermi avrei avuto io stesso delle difficoltà…

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
(William Shakespeare)

LA MIA ESPERIENZA DA DOCENTE SCOLASTICO

Durante l’anno mi è stato conferito l’incarico di docenza in un istituto professionale come docente di sicurezza sul lavoro. Il corso, per questo tipo di scuola, è necessario sia per l’accesso ai laboratori sia per i successivi tirocini formativi. Secondo quanto riportato nell’articolo 2 comma 1 lettera a) del D.Lgs 81/08 viene definito lavoratore.

Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

Pertanto il tirocinante viene equiparato al lavoratore (per fortuna!).

Il problema però sono gli studenti di oggi. Attenzione meno di zero, casino in aula, maleducazione alle stelle. Ad oggi bestemmie e termini scurrili nel loro vocabolario è all’ordine del giorno. Riuscire a far mettere insieme una frase senza un turpiloquio è quasi impossibile.

E pensare che l’articolo 724 del codice penale recita “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309

Non sono un santo perché anche a me scappa il termine colorito ma ai miei tempi, se avessi tenuto un comportamento del genere a scuola, non solo i professori mi avrebbero preso a calci ma avrei preso altrettanto a casa se malauguratamente avessi preso una nota!

Tralasciando l’aspetto del linguaggio alla base c’è comunque la assoluta mancanza di educazione e di voglia di fare qualsiasi cosa. Il cellulare è fonte di distrazione continua, tanto che in alcune classi è stata posizionata una scatola dove riporli prima di iniziare la lezione (ma per farglieli depositare è già una guerra!). La cosa che però più mi ha spaventato è la completa mancanza di interesse verso la materia anche di fronte ai numeri prospettati (più di 1300 morti, 560000 infortuni e oltre 55000 malattie professionali nel solo 2021). A nulla è servito nemmeno fare una rassegna stampa dove, ogni giorno, sui quotidiani c’è sempre qualche notizia nuova di feriti o peggio ancora di morti sul lavoro per stimolare la loro attenzione così come nemmeno specificare che sono corsi obbligatori per legge (e che saranno comunque costretti a frequentarli quando lavoreranno!)

Parlando con un mio ex compagno di università che fa il docente anche lui ha notato questa mancanza totale di interesse verso qualunque cosa. E pensare che questo è il momento in cui si plasma il loro futuro… Altro che “Stay Hungry” della famosa citazione di Steve Jobs!

Ricorderò sempre l’insegnamento ricevuto anche in Università dal Professor Rovida che, dopo aver spedito via uno studente per il suo abbigliamento ci disse “Voi diventerete ingegneri e un ingegnere deve sapere anche vestirsi in maniera consona all’ambiente e all’occasione in cui si trova. L’esame è un momento importante della vostra carriera accademica pertanto imparate a vestirvi adeguatamente per questo momento istituzionale!”. Da quel giorno ho sostenuto tutti gli esami in camicia…

SOLE, WHISKY… E SEI IN POLE POSITION!

Correva l’anno 1983 e nel film “Vacanze di Natale” (l’unico vero e inimitabile cinepanettone!) Donatone Braghetti (interpretato da Giudo Nicheli) mentre è a Cortina d’Ampezzo declina l’invito della moglia a pattinare con un:

Ma la libidine è qui amore: sole, whisky e sei in pole position! Andate avanti voi che poi vi raggiungiamo… Vai vai…

Personaggio carismatico, sempre pronto alla battuta e soprattutto all’improvvisazione con l’inserimento di slang in inglese, divenne principalmente conosciuto al pubblico per i ruoli interpretati nelle commedie italiani in cui ricopriva il ruolo del ricco industriale milanese o, come ne “i ragazzi della 3°C” il ruolo del Commendator Camillo Zampetti. . Un esempio di improvvisazione la si ricorda sempre in “Vacanze di Natale” dove, al termine della battuta, aggiunse improvvisamente un “Alboreto is nothing” che divertì la produzione e decisero di lasciarlo nel film (da notare anche l’ “impresa” compiuta….)

Ah ah… Ivana, fai ballare l’occhio sul tic! Via della Spiga, Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi… Alboreto is nothing!!

Il Dogui (soprannome derivante dall’inversione delle sillabe del suo nome), odontoiatra nella vita reale, se ne andava il 28 ottobre 2007, lasciando un vuoto tra i caratteristi nel cinema italiano. See you later, Dogui!

RIVOGLIO LA SUPERPOLE!!

Fino al 2008 il campionato mondiale superbike era caratterizzato dalla Superpole: dopo le prove ufficiali in cui si decretava la classifica dei tempi sul giro in cui tutti i piloti potevano girare in pista, si iniziava con lo show della Superpole. Ogni pilota aveva a disposizione un giro secco per fare il miglior tempo e partire dalla casella più avanzata della griglia di partenza.

In termini di spettacolo, era possibile vedere ogni pilota avere la pista libera per poter fare quanto di meglio la moto gli permetteva.

Basta vedere quanto sta succedendo a Sepang: Morbidelli si è preso ben 2 long lap penalty per aver ostacolato sia Bagnaia che Marquez durante il loro giro lanciato costringendoli a chiudere il gas e perdere l’opportunità del giro buono. In più, nella MotoGP di oggi (ma anche degli ultimi anni…), non c’è sessione di prove dove qualcuno aspetta qualcun altro perché possa fargli da traino. Stessa cosa avviene in Moto3, dove ad Aragon Adrián Fernández è stato bloccato da due meccanici dello Sterilgarda Max Racing mentre usciva dal box per sfruttare il gancio buono per il gioco delle scie. Ovviamente il gesto dei 2 meccanici è stato condannato da più parti e si è giunti al licenziamento da parte dello steso Max Biaggi, proprietario del team.

Per questo servirebbe la cara, vecchia superpole dove si vedrebbe veramente il pilota quanto sa fare la differenza rispetto ai suoi avversari.

Lascio qui sotto un breve clip storico della SuperPole di Troy Bayliss ad Hockenheim nel 2000 commentato dal compianto Giovanni Di Pillo